Bologna: Le associazioni cattoliche se ne vanno per non volere i gay

Bologna: l'addio dei cattolici alla Consulta con i gay.
Se ne vanno 13 associazioni
Dalle parole, ai fatti. Le associazioni cattoliche lasciano la Consulta della associazioni familiari, in polemica con la decisione di ammettere i gay
Martedì 06/12/2011: Corriere di Bologna in Primo piano
Bologna - Dalle parole, ai fatti. Le associazioni cattoliche lasciano la Consulta della associazioni familiari, in polemica con la decisione di ammettere nell’organismo comunale due sigle vicine al mondo gay: Agedo e Famiglie arcobaleno. Uno strappo che si consumerà oggi pomeriggio alla riunione della nuova consulta, dove tredici associazioni cattoliche ufficializzeranno lo strappo con l’amministrazione Merola. Colpevole, secondo loro, di aver trasformato la consulta per la famiglia in una «consulta delle convivenze».
È stato il via libera di giovedì scorso all’ingresso delle associazioni gay nella Consulta, annunciato sotto la pressione di una manifestazione delle associazioni omosessuali contro la giunta Merola, a far precipitare la situazione. Trasformando quella che era una trattativa aperta, con tanto di soluzione di compromesso sul tavolo, in uno strappo che stravolgerà di fatto la composizione dell’organismo comunale di promozione della famiglia. Nonostante gli appelli dell’ultimo minuto che si sono moltiplicati nel centrosinistra. A partire da quello fatto in consiglio comunale dal Democratico Benedetto Zacchiroli: «State nel mondo, uscire dalla Consulta è il gesto peggiore che possiate fare».
Mentre il coordinatore di giunta è tornato a ripetere che, al di là di come sarà composta la consulta, «le nostre politiche continueranno a tutelare gli interessi delle famiglie in questo momento di crisi». Appelli inutili, a quanto pare. Visto che i numeri della Consulta per la famiglia, dopo la riunione di oggi pomeriggio, saranno in perdita netta. Entrano tre nuove sigle, lasciano il tavolo 13 associazioni cattoliche che facevano parte del nucleo storico di diciotto realtà. Tredici associazioni che hanno deciso di ascoltare l’appello alla defezione della Curia, arrivato domenica dalle colonne del settimanale BolognaSette.
Dodici di queste associazioni, tra cui Acli e Mcl, parleranno tra l’altro con un comunicato congiunto per spiegare con una sola voce le ragioni del loro addio. Una frattura pesante con il mondo cattolico, che l’amministrazione Merola non potrà ignorare nei prossimi mesi. Anche quando dovrà affrontare eventuali nuovo mugugni legati all’arrivo del Gay Pride sotto le Due Torri. A giugno prossimo, infatti, il Cassero festeggerà trent’anni e per farlo vuole portare il Pride nazionale proprio a Bologna. La scelta verrà presa sabato all’assemblea del movimento lgbt, ma già ieri in Comune una delegazione del Cassero ha incontrato la giunta Merola portando con sé una carpetta dal nome inequivocabile: «Bologna Pride 2012».

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