Sassi e uova contro un gruppo di gay polizia indaga su una decina di ragazzi.

Comunicato stampa
L’episodio di aggressione "da branco" avvenuto questa notte in un luogo frequentato da uomini gay è solo la punta di un iceberg che da tempo ormai anche a Verona produce danni silenziosamente in tutti i luoghi di incontro gay non protetti da mura di associazioni o locali commerciali, e questo indipendentemente dalla matrice più o meno ideologica degli aggressori. Siamo anche stati informati precedentemente di pestaggi avvenuti a danno di persone che non volevano purtroppo far riconoscere la propria identità e che sono finite in ospedale raccontando le storie più fantasiose. L’amministrazione ha “bonificato” Basso Acquar dai gay dichiarando che stava intervenendo su un problema di prostituzione: oggi lì la prostituzione c’è ancora, anche se diminuita, ma non ci sono i gay. Anche a dar credito alle buone intenzioni, c’è da chiedersi cosa ci abbia guadagnato la società veronese nel cacciare i gay più vulnerabili alla violenza in zone più periferiche, buie e isolate.
La “sicurezza” dovrebbe essere innanzitutto tutela di libertà dei cittadini, compresi quelli “moralmente” meno graditi ad una parte di società: libertà di movimento, libertà di incontro e libertà dalle aggressioni. Per tutelare queste libertà ci sono delle istituzioni, che nella stragrande maggioranza dei casi le vittime di queste aggressioni non coinvolgono perché sono convinte, a torto o a ragione, che denunciare la violenza subita sia meno conveniente che tacere. Una società che alimenta questa convinzione è una società al di sotto di un livello accettabile di civiltà. Per uscire da questo circolo vizioso chiediamo alle istituzioni, amministrazione comunale, forze dell’ordine e prefetto, di prendere atto di questo sottobosco invisibile di violenza e sopraffazione e di aprire un nuovo capitolo di civiltà: noi siamo pronti a progettare e a strutturare assieme alle istituzioni, senza steccati ideologici, atti concreti per facilitare la denuncia da parte delle vittime, la tempestività degli interventi e garantire un minimo di senso di libertà a tutti i cittadini. In attesa di potersi sedere intorno ad un tavolo con le istituzioni per discuterne, ci appelliamo a tutte le persone che sono vittime o testimoni di questi atti a denunciali e riportarli almeno alle associazioni glbt. Arcigay è raggiungibile agli indirizzi e numeri riportati nell'intestazione del blog
Michele Breveglieri - Presidente Arcigay Verona
Luigia Sasso - Presidente Arcilesbica Verona

ilverona: 13 Giugno 2009
L'attacco. L'episodio la scorsa notte in una strada isolata della Zai, luogo di incontro di omosessuali
■ Si radunano in una via isolata vicino a strada La Rizza, non lontano dal campo nomadi. Rappresentano un “sottobosco” i gay di Verona, loro stessi si definiscono così, consapevoli dei pregiudizi che li circondano. Pregiudizi che non sono fatti solo di parole, offese. La scorsa notte verso le 1.30 un gruppo di ragazzi, non più di una decina, hanno fatto irruzione in quella via, isolata e buia. E hanno lanciato sassi e uova contro alcuni omosessuali che lì si erano incontrati. «A un uomo - racconta Gianni Zardini rappresentante del circolo Pink - hanno sfondato, con sassi, il lunotto della macchina, e poi è stato preso di mira con uova, cosa successa anche ad altri presenti fra i quali un motociclista. All'arrivo della polizia tutto era tornato tranquillo, e i ragazzi sono fuggiti a piedi».
Non è la prima volta che i gay vengono aggrediti. «Gli episodi sono aumentati da quando con un'ordinanza il sindaco ci ha costretto ad andarcene da Basso Acqua - spiega Zardini – quella era una zona più luminosa e sicura». Ma per la prima volta, l'altra sera, è intervenuta la polizia. Perché, per la prima volta, qualcuno aveva chiamato il 113 e aveva fatto denuncia. «Nessuno prima ne aveva mai avuto il coraggio - continua Zardini - per paura di metterci il nome, di essere scoperto. C'è, tra quelli che vengono qua, chi ha una famiglia, e anche una seconda vita. E sarà sempre così fino a quando esisteranno tanti pregiudizi ».
Non lo sapevano nemmeno agli agenti del commissariato di Borgo Roma, che intervenendo hanno incrociato due automobilisti colpiti dalle sassate. Uno si trovava vicino a strada La Rizza, l'altro si stava immettendo sulla strada dell'Alpo. Hanno detto di aver visto alcuni ragazzi lanciare oggetti e poi scappare. Non hanno aggiunto altro. Per questo all'inizio gli agenti non hanno privilegiato alcuna ipotesi né hanno trovato elementi che potessero far capire le ragioni dell’atto vandalico. Che ora si sembra configurarsi come un gesto nato da pregiudizi e razzismo. Da parte di chi, ancora non si sa. ■ F.L.O.
L’appello
■ ■ L'appello mandato dai rappresentanti del circolo Pink, per denunciare episodi simili a quello avvenuto giovedì notte: «Invitiamo tutte le persone coinvolte in fatti del genere a denunciare quanto succede! » Lo condividiamo anche noi come Arcigay ed Arcilesbica.

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